S.Agata 2019, tra presunte “scommesse” e teste di capretto minatorie.”Adesso basta”

Adesso basta“, “Non ne possiamo più, lasciate Agata in pace“. Questi sono solo alcuni dei commenti che spopolano in rete  in questi giorni; a scriverli sono proprio i fedeli, coloro che più credono in S.Agata e in tutto ciò che fanno in suo onore.
Non ne possono più, ed hanno anche ragione, di veder infangato il nome di Agata, insieme a quello di tutta la città di Catania, a causa di chi non sa proprio rimanere al suo posto.
Sono già note a tutti le poco rassicuranti vicende venutesi a creare durante le fasi finali delle festività agatine, quando il capo vara Consoli è stato costretto a staccare i cordoni, per non cedere a chi non è riuscito a rispettare le regole.
Come se non bastasse, nei giorni a seguire a questi spiacevoli eventi, le brutte voci non hanno smesso di girare, anzi alcune persone sono passati ai fatti.

Il macabro ritrovamento della giornalista Foti

La giornalista catanese Fabiola Foti, è stata una sfortunata vittima di questi fatti, macabri atti minatori nella fattispecie; la sua unica colpa è stata quella di pubblicare on line degli articoli che andassero contro qualcuno di “importante”.
Fabiola, ha infatti fatto presente a molti come fossero presenti durante la durata delle celebrazioni, alcuni pregiudicati che erano stati giustamente “allontanati” dal nuovo regolamento stilato dal comitato per la legalità nella festa di Sant’Agata. Alcuni di essi, facilmente ricollegabili ad associazioni di stampo mafioso, sono stati avvistati nel baluardo di fronte al fercolo durante la processione, oppure mentre si accingevano a sorreggere il busto reliquiario di S.Agata nel momento dell’uscita dalla Cattedrale.
In un primo momento, la giornalista è stata vittima di un messaggio ricevuto tramite social, che recitava “fatti i c**zi tuoi“. Ma poi le minacce sono andate decisamente oltre, fino al punto in cui Fabiola ha ritrovato due teste di capretto ben “spalmate” sul parabrezza della sua auto.
Ecco una foto del ritrovamento:

Cosa spera il meschino mandante di questo ignobile gesto? Di essere considerato adesso un vero “devoto”?
Di certo, in tutto ciò non c’è nulla di cristiano, anzi si dimostra ancora quanto alcune persone non meritino di stare vicino ai sacri resti della santa patrona di Catania.

Il caso scommesse: la procura indaga

Purtroppo non è ancora finita qui. Il procuratore della Repubblica Carmelo Zuccaro ha fatto sapere che c’è un’inchiesta della magistratura che vuole scavare nella festa di Sant’Agata, per capire quanto siano vere le insistenti voci che parlano di scommesse sulla salita di Sangiuliano e sull’orario di rientro del fercolo in Cattedrale.
Gli spiacevoli eventi avvenuti proprio a ridosso della salita di Sangiuliano, fanno riflettere molto gli ispettori.

Insomma, questa edizione della festa di Sant’Agata, è stata parecchio macchiata da brutte voci e da brutte persone, che non fanno altro che peggiorare la situazione.
Una cosa è certa: La santa, i veri devoti e la città di Catania, non stanno ricevendo il rispetto che meritano. Oggi, ci sarà l’ottava di Sant’Agata; nella speranza che tutto vada per il meglio, ci auguriamo che nei prossimi anni non ci possa essere nessuna occasione per denigrare ulteriormente l’immagine della fede e del rispetto, ma si possa ammirare Sant’aituzza in tutto il suo splendore passeggiare per le vie della sua città.
Cittadini, W Sant’Agata!