Lo Monaco infuriato: “Hanno dichiarato il falso, cose losche verranno a galla”

E’ andato su tutte le furie L’AD del Calcio Catania Pietro Lo Monaco.
Dopo l’errore clamoroso commesso dal TAR, l’AD rossazzurro non si trattiene e non le manda a dire.
Secondo Lo Monaco, questo errore è un evidente segno che si sta tramando qualcosa di losco. Se così non fosse, la gravità dell’errore denota una gravissima mancanza di professionalità.In ogni caso lo scenario è davvero poco confortante, in quanto fa solo perdere credibilità al calcio italiano che dalla Serie B in giù, è in crisi nera.

Ecco le dichiarazioni di Lo Monaco raccolte su gianlucadimarzio.com

“Io non ho più veramente parole, da ultimo la sentenza di oggi rappresenta un qualcosa di vergognoso, di inenarrabile, di indicibile. Cioè, questi hanno scambiato la posizione del Siena con quella del Catania, che ha seguito correttamente tutto l’iter e quindi la pronuncia di ‘improcedibilità del ricorso’ o è un errore clamoroso o denota un altro fatto, gravissimo, che in tutta questa storia ci sia sotto un qualcosa di davvero pesante. Pur di prendere tempo, pur di dilatare ulteriormente il tutto hanno asserito il falso. Ma vi rendete conto?”

Come il Catania affronterà la questione

“Il Catania ora ricorrerà d’urgenza al Consiglio di Stato. Qui ci sono dietro cose losche che debbono venire alla luce perché quello a cui stiamo assistendo è di una vergogna senza precedenti. Questi signori stanno facendo un danno enorme, inquantificabile, alle società coinvolte e al sistema calcio in generale, la cui credibilità è ormai frantumata agli occhi degli italiani.I pupari hanno puntato sul tempo, hanno ottenuto quello che volevano. Andrà a finire a tarallucci e vino, gli è stato permesso di tutto. D’altronde, come faresti a recuperare 5/6 partite per squadra? E’ impossibile, poi ci sono gli Europei Under 21 a giugno quindi i tempi sono ancora più stretti. L’obiettivo era chiaro e tutti hanno concorso affinché si realizzasse.”

Le colpe

Anche Frattini, che può dire tutto quello che vuole, ma è pur sempre colui il quale ha deciso di rinviare una sentenza (quella del Collegio di Garanzia del Coni) di ben 28 giorni! E’ partito tutto da lì, per arrivare poi all’inverosimile. Un giudice che dinanzi ad un’istanza di ricusazione per vincoli parentali in palese conflitto d’interesse anziché, per coscienza, decidere di fare un passo indietro, si permette quasi di aggredire l’avvocato che aveva formulato richiesta siffatta”.